Il mercato rappresenta il teatro della nostra esistenza esterna e delle cose materiali. Le persone che vediamo lì sono quelle che normalmente sono nella nostra vita reale. I corridoi e i sentieri segnalati nel mercato rappresentano i percorsi della nostra vita. Il mercato e le sue bancarelle ci dicono che in questa vita dobbiamo pagare un prezzo perché acquistiamo e possediamo. Vedere un mercato da lontano, senza dettagli e non fare nulla per avvicinarlo, spesso riflette un periodo di difficoltà materiali. Entrare nel mercato senza effettivamente acquistare riflette la ricerca, la necessità di trovare i mezzi o la via più adeguata per la realizzazione dei nostri progetti e delle nostre ambizioni. Anche entrare senza acquistare può significare un semplice desiderio di promiscuità che di solito appare nella nostra vita quando ci manca il calore umano o la comunicazione. Non trovare nel mercato quello che cerchiamo o sentirci sopraffatti dalla folla indica che non è ancora sufficiente lanciarci attivamente all’azione prima di meditare e riflettere. Sentirsi oppressi nel bazar può anche rivelare la nostra timidezza e ritiro.